Eccoci arrivati alla conclusione del nostro blog. Cercherò di ripercorrere in sistesi il percorso impegnativo ma molto interessante dell'analisi del colore "Bronzo antico".
Nello Step 1 abbiamo analizzato il colore da un punto di vista cromatico, abbiamo notato che è una miscela di marrone e arancione e che viene attribuito ad un periodo storico ben preciso(II millennio aC). Nello Step 2 abbiamo tradotto il Bronzo antico in molte lingue del mondo mentre nello Step 3 gli abbiamo attribuito una vera e propria codifica (RGB, HEX, CMYK, ecc.).
Per quanto riguarda lo Step 4 abbiamo provato ad analizzare miti in prevalenza romani e greci (Lupa capitolina, mito di Talo ecc.) in cui comparisse il bronzo, lasciando per un momento da parte il bronzo antico dato che la sua presenza era praticamente impossibile da trovare. Lo stesso si è fatto nello Step 5, studiando questa volta il rapporto tra musica (pop, rock e classica) e colore, citando, tra gli altri, "Abbronzatissima" di Edoardo Vianello e il gruppo musicale "Balletto di Bronzo".
Nello Step 6 abbiamo approfondito il concetto della termoluminescenza come processo scientifico che permette di verificare la datazione di oggetti antichi di bronzo. Proseguendo, nello Step 7 abbiamo trovato la presenza del colore sia in alcuni testi di film ("L'uomo di bronzo", "Pelle di bronzo") sia come parte essenziale delle palettes di "The Martian" e "Alice attraverso lo specchio", nello Step 8 abbiamo analizzato il rapporto del colore con la scaramanzia (si pensi alla "Fontana del porcellino") e nei proverbi ("avere la faccia di bronzo"). Nello Step 9 si è provato a creare un vero e proprio abbecedario del Bronzo antico, collegando ad esso tutti i possibili significati, mentre nello Step 10 ho trovato il nostro colore nello stemma della città di Genova. Continuando, nello Step 11 il Bronzo antico è citato nel romanzo "Alabama song" di Gilles Leroy. Nello Step 12 abbiamo curiosato all'interno delle ricette culinarie, trovando similitudine tra il colore Verde Oliva scuro e il Bronzo antico. Nello Step 13 abbiamo ricercato il colore nel manga di Ozaki Minami intitolato "Bronze: Zetsuai since 1989", mentre nello Step 14 abbiamo approfondito debitamente il bronzo come lega metallica (prevalentemente di rame e stagno) e definendo tutte le possibili leghe ottenibili e i loro utilizzi. La Coca-Cola invece ci ha dato lo spunto per presentare lo Step 15 grazie ad un manifesto in cui era evidente il nostro colore. Abbiamo poi analizzato nello Step 16 il rapporto tra il colore e l'oggetto di design (una maniglia ideata da Joseph Giles); nello Step 17 si è presentato un brevetto in cui il Bronzo antico serviva per la produzione di un rivestimento che simulava le venature del legno mentre nello Step 18 si è presentata la tecnica della Pittoscultura grazie all'artista Patrizia Lo Re.
La parte certamente più introspettiva e soggettiva del colore in esame è venuta fuori nello Step 19, in cui ho voluto far parlare direttamente il Bronzo antico. Nello Step 20 abbiamo presentato un cardigan di Bench e un vestito di Versace in cui si riconosce la presenza cromatica in esame mentre nello Step 21 ho voluto rendere omaggio a Lorenzo Ghiberti descrivendolo come personaggio celebre nella rinascita del colore. Nello Step 22 abbiamo descritto brevemente due elementi architettonici ("Casa dell'erma di bronzo" e "Colonna Vendôme") e inserito un trattato di architettura in cui si specifica la presenza del Bronzo antico. Infine, nello Step 23 abbiamo espresso la "selvaggità" del colore attraverso la medaglia di bronzo mentre nello Step 24 abbiamo visto quali possono essere i sostantivi e gli aggettivi che meglio concretizzano e reificano il colore, cercando nell'impresa di dare una forma ben precisa ad un concetto astratto e concludendo dicendo che la moneta, oltre alla medaglia, sono gli oggetti simboli del nostro colore.
Concludo dicendo che ho preferito fare tre approfondimenti: il primo tenta di descrivere la società cretese come protagonista del periodo del bronzo antico, il secondo parla della stroria dell'abbronzatura mentre l'ultimo descrive una tecnica per dare la forma alla pasta, la cosiddetta trafilatura al bronzo. All'interno del blog ho inserito una serie di immagini, ritenendo che anche il lato social avesse la sua importanza in un blog che ha tentato di dare un'identità al Bronzo antico.
Bronzo antico
Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima. (Vasilij Kandinskij)
giovedì 19 gennaio 2017
Approfondimento - Trafilatura al bronzo
Uno dei metodi di lavorazione della pasta più famosi è certamente la trafilatura al bronzo. Nella trafilatura si utilizza una trafila, un utensile che dà la forma alla pasta. Infatti l'impasto viene inserito e spinto contro questa trafila, da cui fuoriesce attraverso dei fori posti sulla superficie.
Si dice che con questo procedimento, la pasta diventa più buona. Ma perché? Perché viene utilizzato proprio il bronzo?
Sebbene questo metallo abbia un costo maggiore rispetto ad altri materiali (come il teflon che viene utilizzato nella trafilatura al teflon) e richieda un tempo di lavorazione maggiore, i benefici che derivano da questa lavorazione sono molteplici. Infatti nell'impasto che viene a contatto con il bronzo si creano delle piccole abrasioni aumentando di netto la porosità, portando così la pasta a trattenere nel modo migliore i vari condimenti.
Ecco un video in cui si mostra concretamente la trafilatura al bronzo:
Si dice che con questo procedimento, la pasta diventa più buona. Ma perché? Perché viene utilizzato proprio il bronzo?
Sebbene questo metallo abbia un costo maggiore rispetto ad altri materiali (come il teflon che viene utilizzato nella trafilatura al teflon) e richieda un tempo di lavorazione maggiore, i benefici che derivano da questa lavorazione sono molteplici. Infatti nell'impasto che viene a contatto con il bronzo si creano delle piccole abrasioni aumentando di netto la porosità, portando così la pasta a trattenere nel modo migliore i vari condimenti.
Trafila al bronzo |
Ecco un video in cui si mostra concretamente la trafilatura al bronzo:
Approfondimento - Storia dell'abbronzatura
Quante volte, durante l'estate, ci si pone l'obiettivo di ottenere una perfetta abbronzatura! Quante volte si desidera eliminare dalla propria pelle quel colorito bianco e pallido, caratteristico dell'inverno!
Ebbene, ciò che ai nostri giorni sembra una questione così scontata, fino all'ottocento non era così.
Infatti per i nobili e gli aristocratici la pelle bianca veniva interpretato come segno di ricchezza.
La pelle abbronzata, al contario, veniva vista come elemento di povertà perché ovviamente la gente povera era costretta a lavorare tutto il giorno sotto il sole.
Il punto di svolta si ebbe all'inizio del novecento, quando Niels Ryberg Finsen scoprì che la fitoterapia (la terapia basata sull'uso della luce) poteva curare alcune malattie, tra cui il rachitismo che si sviluppava a causa della mancanza di vitamina D non assorbita dalle persone non a contatto con il sole. Questa scoperta gli valse, nel 1903, l'ambito premio Nobel.
L'abbronzatura come è conosciuta oggi divenne di moda grazie a Coco Chanel, stilista francese, la quale, tornata dalle ferie, mostrava un colorito bronzeo della pelle, portando così la gente a volerlo emulare.
Altre cause rilevanti per la diffusione dell'abbronzatura sono da attribuire sicuramente alla televisione, che mostrava donne abbronzate, e ai militari americani della seconda guerra mondiale la cui pelle più scura divenne simbolo di lotta per la democrazia, simbolo di libertà.
Da questo momento in poi la situazione si ribaltò: furono infatti i ricchi a potersi permettere di abbronzarsi mentre i poveri erano costretti a rimanere chiusi nelle fabbriche.
Non bisogna comunque dimenticare che un eccessivo contatto con il sole può provocare allo stesso tempo diverse malattie se si trascura di proteggersi con le creme abbronzanti. Quindi la prossima estate cercate di abbronzarvi ma, allo stesso tempo, abbronzatevi responsabilmente!
Articolo di riferimento: http://b-24.it/abbronzatura/storia-dell-abbronzatura/
Ebbene, ciò che ai nostri giorni sembra una questione così scontata, fino all'ottocento non era così.
Infatti per i nobili e gli aristocratici la pelle bianca veniva interpretato come segno di ricchezza.
La pelle abbronzata, al contario, veniva vista come elemento di povertà perché ovviamente la gente povera era costretta a lavorare tutto il giorno sotto il sole.
Il punto di svolta si ebbe all'inizio del novecento, quando Niels Ryberg Finsen scoprì che la fitoterapia (la terapia basata sull'uso della luce) poteva curare alcune malattie, tra cui il rachitismo che si sviluppava a causa della mancanza di vitamina D non assorbita dalle persone non a contatto con il sole. Questa scoperta gli valse, nel 1903, l'ambito premio Nobel.
L'abbronzatura come è conosciuta oggi divenne di moda grazie a Coco Chanel, stilista francese, la quale, tornata dalle ferie, mostrava un colorito bronzeo della pelle, portando così la gente a volerlo emulare.
Altre cause rilevanti per la diffusione dell'abbronzatura sono da attribuire sicuramente alla televisione, che mostrava donne abbronzate, e ai militari americani della seconda guerra mondiale la cui pelle più scura divenne simbolo di lotta per la democrazia, simbolo di libertà.
Da questo momento in poi la situazione si ribaltò: furono infatti i ricchi a potersi permettere di abbronzarsi mentre i poveri erano costretti a rimanere chiusi nelle fabbriche.
Non bisogna comunque dimenticare che un eccessivo contatto con il sole può provocare allo stesso tempo diverse malattie se si trascura di proteggersi con le creme abbronzanti. Quindi la prossima estate cercate di abbronzarvi ma, allo stesso tempo, abbronzatevi responsabilmente!
Immagine dell'abbronzatura |
Crema abbronzante |
Articolo di riferimento: http://b-24.it/abbronzatura/storia-dell-abbronzatura/
mercoledì 18 gennaio 2017
Approfondimento - "Creta, l'età del bronzo antico"
Tra i popoli che hanno vissuto durante l'età del bronzo antico troviamo la civiltà dell'isola di Creta, situata a sud della Grecia.
Come si legge nel saggio proposto da Stefano Rosati (intitolato "Creta, l'età del bronzo antico") "L'età del bronzo antico cretese cominciò con un evento piuttosto raro nella storia antica dell'isola: una colonizzazione. Dalle sponde dell'Anatolia nord-occidentale alcune antiche popolazioni probabilmente non indoeuropee si spostarono prima sulle Cicladi, arcipelago utilissimo agli antichi naviganti del mar Egeo, e poi raggiunsero l'isola di Creta".
Nacque e si sviluppò, a seguito di questa colonizzazione, durante il secondo millennio aC la famosa società minoica.
La società cretese fu una delle prime a sviluppare attività agricole e ad utlizzare i metalli, tra cui ovviamente quelli di bronzo.
Per quanto riguarda l'aspetto religioso, i cretesi veneravano la Dea di Myrtos, dea della fertilità rappresentata da un oggetto in ceramica con il collo allungato e una brocca tra le braccia. Questa divinità probabilmente aveva origini antecedenti, addirittura neolitiche.
Per quanto riguarda le sepolture, i Cretesi utilizzavano le tombe a Tholos.
A quell'epoca venivano prodotte numerose ceramiche e soprattutto nacque la lavorazione e l'utilizzo dei metalli (oro, argento e bronzo). Una parte della popolazione si concentrò nell'elaborazione dei tessuti e nel trattamento dell'avorio.
Questa affascinante ed intelligente società sviluppò inoltre un florido commercio con altre polazioni, tra cui gli Egizi (con i quali però essi non importavano merci). Il loro obiettivo era quello di importare il metallo più prezioso, l'oro, grazie al quale avveniva la produzione di moltissimi oggetti.
Probabilmente all'interno dell'isola vivevano uomini ricchi grazie a cui poteva svilupparsi ed ampliarsi il commercio con gli altri popoli. Nacque allo stesso tempo una primordiale forma di burocrazia.
Stefano Rosati conclude dicendo che "A Creta nel III millennio aC stavano germogliando i semi di una stupefacente civiltà, una civiltà capace di rendere ricca e feconda l'isola nel II millennio aC e di trasmettere il suo patrimonio culturale alla vicina Grecia continentale".
Isola di Creta |
Come si legge nel saggio proposto da Stefano Rosati (intitolato "Creta, l'età del bronzo antico") "L'età del bronzo antico cretese cominciò con un evento piuttosto raro nella storia antica dell'isola: una colonizzazione. Dalle sponde dell'Anatolia nord-occidentale alcune antiche popolazioni probabilmente non indoeuropee si spostarono prima sulle Cicladi, arcipelago utilissimo agli antichi naviganti del mar Egeo, e poi raggiunsero l'isola di Creta".
Nacque e si sviluppò, a seguito di questa colonizzazione, durante il secondo millennio aC la famosa società minoica.
La società cretese fu una delle prime a sviluppare attività agricole e ad utlizzare i metalli, tra cui ovviamente quelli di bronzo.
Per quanto riguarda l'aspetto religioso, i cretesi veneravano la Dea di Myrtos, dea della fertilità rappresentata da un oggetto in ceramica con il collo allungato e una brocca tra le braccia. Questa divinità probabilmente aveva origini antecedenti, addirittura neolitiche.
Dea di Myrtos |
Per quanto riguarda le sepolture, i Cretesi utilizzavano le tombe a Tholos.
Tombe a Tholos |
Questa affascinante ed intelligente società sviluppò inoltre un florido commercio con altre polazioni, tra cui gli Egizi (con i quali però essi non importavano merci). Il loro obiettivo era quello di importare il metallo più prezioso, l'oro, grazie al quale avveniva la produzione di moltissimi oggetti.
Probabilmente all'interno dell'isola vivevano uomini ricchi grazie a cui poteva svilupparsi ed ampliarsi il commercio con gli altri popoli. Nacque allo stesso tempo una primordiale forma di burocrazia.
Stefano Rosati conclude dicendo che "A Creta nel III millennio aC stavano germogliando i semi di una stupefacente civiltà, una civiltà capace di rendere ricca e feconda l'isola nel II millennio aC e di trasmettere il suo patrimonio culturale alla vicina Grecia continentale".
Step 24 - La nuvola del colore
Se dovessi definire concretamente quali sono le parole e gli aggettivi che definiscono il colore bronzo antico probabilmente utilizzerei questa rappresentazione:
L'immagina è molto significativa perché, oltre ad esprimere le caratteristiche principali del colore in esame, permette una visualizzazione concreta. Infatti le parole vanno a formare un cerchio, che può ricordare sia una medaglia che una moneta, elementi che possono essere direttamente ricollegati al metallo di cui ci stiamo occupando.
Certamente è difficile associare un oggetto preciso e simbolico per il bronzo antico in quanto non esiste una vera e propria definizione di questo colore e soprattutto esempi pratici sono complessi da trovare.
Molto più semplice invece concentrarsi sul bronzo; dato che abbiamo già discusso nello Step 23 della medaglia di bronzo come oggetto totemico, credo sia giusto ora soffermarsi sulla moneta come simbolo del bronzo.
La moneta in questione riguarda il Sesterzio (deriva da "semis tertius", in quanto il suo valore era pari a due assi e mezzo), antica moneta romana di bronzo.
Come si può vedere dal seguente approfondimento le monete di bronzo avevano minor valore rispetto a quelle d'oro, erano considerate di minor prestigio ma non per questo poco preziose.
Infatti i sesterzi, per via del diametro maggiore rispetto alle monete d'oro, offrivano la possibilità di rappresentare ritratti di persone in modo preciso e dettagliato.
Le monete di bronzo, dato il loro minor prestigio, circolavano freneticamente di mano in mano per tutta la giornata. Venivano utilizzate per pagare gli operai e spese per acquistare i beni di prima necessità. Non a caso, dato il loro enorme utilizzo, veniva utilizzato dal governo come strumento di propaganda, a scopo politico.
Non è azzardato concludere dicendo che rappresentava un vero e proprio mezzo di comunicazione.
Nuvola del colore |
L'immagina è molto significativa perché, oltre ad esprimere le caratteristiche principali del colore in esame, permette una visualizzazione concreta. Infatti le parole vanno a formare un cerchio, che può ricordare sia una medaglia che una moneta, elementi che possono essere direttamente ricollegati al metallo di cui ci stiamo occupando.
Certamente è difficile associare un oggetto preciso e simbolico per il bronzo antico in quanto non esiste una vera e propria definizione di questo colore e soprattutto esempi pratici sono complessi da trovare.
Molto più semplice invece concentrarsi sul bronzo; dato che abbiamo già discusso nello Step 23 della medaglia di bronzo come oggetto totemico, credo sia giusto ora soffermarsi sulla moneta come simbolo del bronzo.
Sesterzio |
Come si può vedere dal seguente approfondimento le monete di bronzo avevano minor valore rispetto a quelle d'oro, erano considerate di minor prestigio ma non per questo poco preziose.
Infatti i sesterzi, per via del diametro maggiore rispetto alle monete d'oro, offrivano la possibilità di rappresentare ritratti di persone in modo preciso e dettagliato.
Le monete di bronzo, dato il loro minor prestigio, circolavano freneticamente di mano in mano per tutta la giornata. Venivano utilizzate per pagare gli operai e spese per acquistare i beni di prima necessità. Non a caso, dato il loro enorme utilizzo, veniva utilizzato dal governo come strumento di propaganda, a scopo politico.
Non è azzardato concludere dicendo che rappresentava un vero e proprio mezzo di comunicazione.
martedì 17 gennaio 2017
Step 06 - Il colore e la scienza
Il colore bronzo antico appare in una trattazione intitolata "Arte Africana in Bronzo, Pietra e Ceramica; Una sezione del Museo d'Arte e Scienza" a cura di Gottfried Matthaes.
Nel seguente approfondimento si cerca di descrivere un metodo scientifico per determinare se un oggetto in bronzo/bronzo antico sia autentico o meno.
Il modo certamente più semplice è l'analisi della patina, dello strato di corrosione presente sulla superficie. In questo caso però la trattazione diventa più inerente all'ambito della chimica (una descrizione più approfondita si trova nello Step 14).
Ad un certo punto viene descritto che "Nel caso di reperti archeologici in bronzo si potrebbe, eccezionalmente, misurare eventuali resti del nucleo ceramico con il metodo della Termoluminescenza", riuscendo pertanto a datare oggetti in cui è presente il bronzo.
Processo di Termoluminescenza o TL |
La Termoluminescenza (TL) è l'emissione luminosa che si osserva durante il riscaldamento di un isolante o semiconduttore precedentemente irraggiato con radiazione ionizzante.
L'intensità della TL varia da materiale a materiale ed in genere è molto debole: non è visibile ad occhio nudo ma tramite un foto - rivelatore e dipende dalla dose di radiazione ionizzante assorbita dal materiale.
Questa tecnica consiste essenzialmente di due passi:
1) Che il materiale assorba energia dalla radiazione ionizzante, così da liberare coppie elettroni/lacune che vengono in parte intrappolate.
2) Fornire energia, sotto forma di calore, così da favorire la liberazione delle cariche intrappolate. La loro ricombinazione nei centri di luminescenza (centri di ricombinazione) dà origine al segnale di luminescenza.
Step 23 - Il colore "Selvaggio"
In questo post si cercherà di indagare sugli aspetti più nascosti e selvaggi del bronzo e del bronzo antico. Come afferma Claude Levi-Strauss nell'opera "Il pensiero selvaggio" gli esseri umani attribuiscono un significato preciso ad ogni oggetto e questa idea diventa molto spesso insostituibile. Pertanto sfugge la natura selvaggia delle cose, ciò che possiamo definire la natura antica, ciò che va al di là degli stereotipi della società moderna.
Approfondire in questo senso il bronzo diventa un compito arduo. A primo impatto, ci viene da pensare al bronzo come ad una semplice lega metallica (in questo caso si veda lo Step della chimica) presente nelle statue (un famoso esempio: i Bronzi di Riace) oppure in molti oggetti di uso comune dell'antichità (elmi, armi).
Da questo punto di vista quindi pensare ad una natura totemica risulta molto improbabile.
Proviamo però a soffermarci più su un aspetto cromatico: come già affermato, esso è una miscela di arancione e marrone scuro, colori per certi aspetti contrapposti; il primo è sicuramente più acceso e più brillante del secondo.
Il risultato è quindi una commistione di brillantezza e lucentezza contrapposta all'opacità e all'oscurità del marrone e le sensazioni che si provano guardando questo colore sono per lo più contrastanti.
Da un lato troviamo l'emotività, l'equilibrio e la sensualità del marrone; questo colore è certamente da associare ad un'idea di appartenenza: infatti ricorda la terra, simbolo di legame tra l'individuo e le proprie origini.
Dall'altra parte troviamo l'ottimismo, la vitalità e l'emotività dell'arancione, colore caldo che esprime armonia ed equilibrio.
Non a caso nella cultura cinese, questo colore viene considerato positivamente, di buon augurio.
Per un ulteriore approfondimento del tema si consultino i seguenti link:
Simbologia arancione
Simbologia marrone
Riprendendo in esame il bronzo, certamente un oggetto di cui si può scrutare la natura più nascosta è la medaglia.
Perchè tutti gli atleti che si classificano terzi ad una gara o ad una manifestazione ricevono la medaglia di bronzo? Perchè si usa questo colore?
Ritengo che si utilizzi il bronzo esclusivamente per una questione di prestigio. Infatti le medaglie d'oro e d'argento (che ricevono rispettivamente i primi e i secondi classificati) hanno un valore intrinseco maggiore del bronzo e sono considerate più prestigiose. Ma, nonostante tutto, il bronzo assume la sua importanza e la sua "sacralità". Spesso paradossalmente si è più felici di ricevere una medaglia di bronzo rispetto a quella di argento poiché quest'ultima spesso si ottiene dopo una sconfitta, mentre la prima dopo una vittoria!
Approfondire in questo senso il bronzo diventa un compito arduo. A primo impatto, ci viene da pensare al bronzo come ad una semplice lega metallica (in questo caso si veda lo Step della chimica) presente nelle statue (un famoso esempio: i Bronzi di Riace) oppure in molti oggetti di uso comune dell'antichità (elmi, armi).
Da questo punto di vista quindi pensare ad una natura totemica risulta molto improbabile.
Proviamo però a soffermarci più su un aspetto cromatico: come già affermato, esso è una miscela di arancione e marrone scuro, colori per certi aspetti contrapposti; il primo è sicuramente più acceso e più brillante del secondo.
Il risultato è quindi una commistione di brillantezza e lucentezza contrapposta all'opacità e all'oscurità del marrone e le sensazioni che si provano guardando questo colore sono per lo più contrastanti.
Da un lato troviamo l'emotività, l'equilibrio e la sensualità del marrone; questo colore è certamente da associare ad un'idea di appartenenza: infatti ricorda la terra, simbolo di legame tra l'individuo e le proprie origini.
Dall'altra parte troviamo l'ottimismo, la vitalità e l'emotività dell'arancione, colore caldo che esprime armonia ed equilibrio.
Non a caso nella cultura cinese, questo colore viene considerato positivamente, di buon augurio.
Per un ulteriore approfondimento del tema si consultino i seguenti link:
Simbologia arancione
Simbologia marrone
Riprendendo in esame il bronzo, certamente un oggetto di cui si può scrutare la natura più nascosta è la medaglia.
Perchè tutti gli atleti che si classificano terzi ad una gara o ad una manifestazione ricevono la medaglia di bronzo? Perchè si usa questo colore?
Medaglia di bronzo |
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